lunedì 23 gennaio 2017

La solitudine dell'assassino - Andrea Molesini

“La Solitudine dell’assassino”, l’ultimo libro di Andrea Molesini non è strettamente un racconto di mare, e quindi non dovrei parlarne in questo Blog, che però ha per titolo: “Storie di mare e altro...” , ma il mare è sempre presente nei libri di Andrea Molesini, che è anche un bravo marinaio e un amante delle barche, quelle vere che hanno un anima!

Fin dalle prime pagine sono stato colpito da questo passaggio, che trasmette una grande verità; lo riporto integralmente:
Lo sciabordio dell’acqua, il sibilo della brezza sugli alberi, gli stralli, le sartie degli yacht ormeggiati, in attesa dell’estate. C’è un canto sommesso e sinistro nelle barche che non navigano. Una barca è una promessa d’avventura e, lontana dai frangenti, da Lestrígoni e Ciclopi, si fa tana di ratti, nido di alghe e molluschi.”
Nel complesso rapporto tra l’io narrante (un traduttore e scrittore) e Malaguti, l’anziano ex ergastolano incarcerato per omicidio, s’instaura tra i due una singolare amicizia e lentamente si svela il segreto della vita dell’ex galeotto, che non era un rozzo criminale, ma bensì un colto bibliotecario, dalla complessa personalità.

Un importante momento d’unione, e anche di conflitto, tra l’io narrante e “l’assassino” è avvenuto durante una lunga crociera da Trieste a Itaca a bordo di un elegante cutter classico; un altro passaggio in cui si respira il sapore del mare e dell’avventura.
Pochi scrittori contemporanei hanno su di me la capacità di catturarmi nel loro mondo e di permettermi di vivere cono loro, come se fossi realmente presente, per tutto il periodo della lettura!

Un libro da gustare anche in ogni singola parola, mai scelta in modo casuale, e tutte concatenate per rendere la psicologia del presonaggio principale e anche quella dell’io narrante, con momenti luminosi e tenebrosi abissi; il tutto sempre con grande umanità.