Alcuni anni fa mi trovavo da diversi mesi
nell'affascinante città coloniale di Cartagena de Indias, in
Colombia; poiché la mia vita
si svolgeva principalmente nei
quartieri residenziali attorno
al porto o nel caratteristico Barrio di Getsemani, ero
giunto a considerare Cartagena una città perfettamente
sicura, ma dovetti ricredermi, come
si vede da questo breve aneddoto.
Il Jonathan aveva bisogno di una nuova
capottina, così ne ordinai una a un tapicero1
consigliatomi
da un amico. L’artigiano
si presentò molto bene: aspetto curato, quasi elegante,
gentile ed educato mi fece un buon prezzo e mi lasciò un biglietto da visita con ben indicato l’indirizzo del
suo tailler2.
Solo che il tempo trascorreva
inesorabile e del tapicero
non se ne vedeva più traccia, anche al telefono non rispondeva mai,
decisi così di recarmi da lui per recuperare l’acconto e la
capottina vecchia che gli avevo dato come modello.
Chiamai Eduardo, il mio tassista di
riferimento e ormai un amico, che si presentò puntuale con la sua
impeccabile auto gialla, molto differente dal comune standard dei
taxi di Cartagena. Eduardo, ex pescatore di camarones3
sui banchi che contornano il famigerato Cabo
del la Vela; era un uomo
alto, bruno, sulla quarantina, che sembrava tagliato con l’accetta
e trasmetteva una sensazione di rude sicurezza.
Si dimostrò subito entusiasta
d’andare a recuperare l'acconto dal tapicero,
lesse l’indirizzo sul biglietto e senza nessun commento s’avviò.
Attraversammo un quartiere con case basse circondate da verdi
giardini e un aspetto relativamente curato, pensai che se il tapicero
aveva il suo laboratorio in un quartiere così non sarebbe stato
difficile trovarlo, del resto il suo aspetto e portamento erano in
linea con l’ambiente piccolo borghese che il taxi di Eduardo
attraversava.
L'impressione favorevole però durò
poco, appena scavallammo uno dei ponti che collegano la parte isolana
della città a quella sulla terra ferma e ci dirigemmo verso il Cerro
la Popa, l’ambiente
cambiò scivolando sempre di più verso un quartiere povero
abbastanza degradato, ma tuttavia ancora con dignitose case in
muratura.
Giunti a un crocicchio Eduardo si
fermò per chiedere un informazione a un gruppo di signore che
ciarlavano fuori da una lavanderia; nonostante normalmente capisca
molto bene lo spagnolo, in quel caso non compresi nulla, fu Eduardo a
chiarirmi che le gentili signore gli chiesero che buone ragioni
avessimo per recarci a quell’indirizzo; la cosa non mi turbò molto
e proseguimmo il cammino.
A metà di una stretta strada in
salita, Eduardo s’arrestò ancora per chiedere a un gruppo
d’anziani che chiacchieravano scacciando l’ozio seduti
direttamente sul marciapiede; in questo caso l’avvertimento, che
compresi senza traduzione fu più preciso:
«
Attenti, in quel posto prima sparano poi vi derubano!».
Eduardo perplesso mi chiese cosa
doveva fare, gli dissi che potevamo avvicinarci e vedere che aria
tirasse; la strada ora s’arrampicava sempre di più sulle pendici
del Cerro de Popa, tra basse casupole in cui il legno e la
lamiera s’imponevano sempre di più sulla murature e le tegole.
Poco dopo scorsi un furgone
verde e bianco della polizia carico d’agenti:
«
Eduardo, se ci sono loro possiamo andare tranquilli...»
«
Vedrai che più in su non andranno e anche qui non resteranno a
lungo»
disse lui.
Aveva ragione, vidi negli specchietti
che il furgone della polizia s’era avviato verso il basso.
Arrivammo, al fine, a una stradella
sterrata che s’inerpicava ancora più in salita tra delle misere
baracche il legno:
«
Cosa vuoi che facciamo?»
chiese Eduardo fermandosi all’angolo della stradella
« Proviamo a salire» risposi non
nascondendo una nota d’esitazione.
Il tassi si rimise in moto e con
circospezione svoltò a destra nella stradella sterrata, avevamo
fatto solo pochi metri che da una baracca uscirono tre figuri che
presero ad avanzare a semicerchio verso di noi.
Eduardo non ebbe un attimo
d’esitazione, ingranò la retromarcia e a tutto gas uscii nella
strada più larga, dove con una sgommata e un accelerazione degna di
un poliziesco americano partii allontanandosi dal barrio
pericoloso!
Potevo tranquillamente scordare
acconto e capottina, ma forse avevo salvato la pelle!
1Tappezziere
2Laboratorio
3Gamberi
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